Workshop a cura di Sinergis
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Workshop a cura di Sinergis

Dati geografici armonizzati e omogenei a scala nazionale: una chimera?
Un panel di “addetti ai lavori” si confronta alla Conferenza ASITA

Palazzo degli Affari di Firenze, 16 ottobre 2014

Dati geografici armonizzati e omogenei a scala nazionale: una chimera?
Un panel di “addetti ai lavori” si confronta alla Conferenza ASITA

Palazzo degli Affari di Firenze, 16 ottobre 2014

L’obiettivo di questo workshop è discutere di “dati armonizzati”, non solo dal punto di vista informatico ma anche semantico e di licenze d’uso: quali sono le priorità, i punti critici e le cose da fare per avere dati geografici su indirizzi, reti stradali, idrografia, edifici, piani urbanistici, … che siano armonizzati e omogenei a scala nazionale?

Come sappiamo, già da diversi anni, molte amministrazioni pubbliche italiane hanno iniziato a implementare componenti software di quelle che chiamiamo “Infrastrutture di Dati Territoriali” (IDT): geoportali, cataloghi e servizi di ricerca, servizi di consultazione e di download dei propri dati geografici.
Normalmente, però, i dati messi a disposizione sono semplici dataset piatti, a volte “quick-and-dirty”, con modelli del tutto inesistenti o “locali”, semantiche differenti, e con un contenuto variegato e non armonizzato. Oltretutto, spesso forniti in sistemi di riferimento eterogenei e con condizioni di accesso, uso e costi molto variegati tra loro.
Tutto ciò nonostante una sempre crescente richiesta di dati con licenze chiare e costi marginali, e nonostante la Direttiva INSPIRE* da una parte e le specifiche nazionali sui DB Topografici** dall’altra prevedano di mettere a disposizione dati “armonizzati”, cioè strutturati in maniera omogenea.
Come sappiamo, sono tre i Regolamenti della Commissione Europea (1089/2010, e successivi emendamenti 102/2011 e 1253/2013) che definiscono come devono essere strutturati i dati affinché siano armonizzati; questi Regolamenti sono legally binding e prevedono “cosa” deve essere realizzato per ciascuno dei 34 temi (come devono chiamarsi le varie classi e i vari attributi, di che tipologia debbano essere, quali vincoli esistano, etc.) e rimandano a Technical Guidelines per specificarne le modalità implementative.
Analogamente, il Decreto Ministeriale 10 novembre 2011 “Regole tecniche per la definizione delle specifiche di contenuto dei database geotopografici” mira a definire una struttura standard nazionale per la modellazione degli oggetti geografici***.
Molte Regioni, Province e Comuni stanno realizzando database topografici secondo le specifiche nazionali, ma pochi enti mettono a disposizione dati secondo il cosiddetto “national core” e quasi nessuno si sta preoccupando di rendere disponibili dati INSPIRE-compliant, tramite servizi interoperabili.

Note:
*http://inspire.ec.europa.eu/

**http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/allegato_1_decreto_DB_geotopografici.pdf

***Per esempio, Regione Emilia-Romagna sta facendo un’esperienza di applicazione delle “INSPIRE rules” nell’attuazione di una legge regionale che prevede la realizzazione del sistema informativo di reti acquedottistiche e fognarie, con aggiornamenti da parte dei gestori. Questo mentre Regione Lombardia ha portato avanti le “Specifiche tecniche per il rilievo e la mappatura georeferenziata delle reti tecnologiche del sottosuolo”, recepite a livello nazionale a gennaio 2014

(http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documentazione_trasparenza/specifica_reti-sottoservizi_ver.2.0_completa_pubblico.pdf)